Cantina Benjamin Leroux

Fuoriuscito dalla mitica cave di Comte Armand, in cui, per anni (da quando ne aveva venti), ha svolto con grande successo, il ruolo di regisseur, ha deciso di dare libero sfogo alla sua creatività, mettendosi in proprio.

Ha insediato la sua cantina a Beaune e lo ha fatto condividendo non solo le spese per la struttura ma anche il know-how, con un trio di vigneron di tutto rispetto; infatti, dal 2007, si sono insediati in parte della vecchia cantina di Jaboulet-Vercherre, costruita nel 1898 a Beaune, e hanno progressivamente investito nell’upgrade delle strutture e dei macchinari; il vasto ambiente prevede grandi serbatoi in acciaio inox e presse al primo piano ed una grande barricaia al piano interrato.

Benjamin lavora su vigneti al 50% condotti in regime bio puro ed il resto mediante il noto concetto della lutte raissonè; la biodinamica, invece, è un parametro imprescindibile nel suo lavoro in vigna.

Purezza espressiva dei climat ricercata con naturale ossessione e tradotta con grande successo nelle sue creazioni, questo si riscontra nei suoi vini; il massimo sforzo è centrato nell’ottenere uve sane (raccolte dalla vigna e portate in cantina mediante camion frigo), che costituiscano una grande materia prima; per quanto riguarda la vinificazione, si palesa ossequioso alla tradizione, utilizzando solo lieviti indigeni, non praticando il controllo delle temperature e non diraspando, ma sa dimostrarsi moderno nelle tecnologie utilizzate (pompe volumetriche e non travasi manuali).

Produce circa sessantamila bottiglie, per la maggior parte nelle denominazioni di Savigny Les Beaune e Auxey Duresses (che assieme totalizzano circa ventimila bottiglie) e i sesti di impianto sono volutamente spinti al limite per ogni denominazione (mediamente quindicimila per ettaro).

L’attività di Leroux è principalmente da negotiant (per l’80%), mediante conferitori rigidissimamente selezionati, ma vanta anche proprietà su diversi climats, di cui il monopole “Volnay Premier Cru Clos de les Grotte”, di 0.6 ha, un terzo della cui parcella è piantata con una selezione massale che proviene direttamente dal mitico “Clos de Epeneaux”. 


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