Cantina Roccolo Callisto
Claudio Vassanelli è il fondatore di cantina Roccolo Callisto. Nasce a a Quinto di Valpantena in provincia di Verona, nella "casa con la torre". Oliveti e vigneti riempivano la valle circostante, e un vigneto in particolare, circondava la casa; fu lì che a quattro anni Claudio ha il primo contatto con l’uva.
Nel corso degli anni Claudio si è laureato in ingegneria, e avviato un’attività industriale di buon successo, ma la passione per la terra è rimasta. Decide così con la moglie Patrizia di ritornare in campagna acquistando un rustico di due ettari incolti sulla collina di Parona in Valpolicella a due passi da Verona.
Oltre a un vecchio rustico c’era anche lì una torretta, circondata da alberi, serviva a catturare gli uccelli che si posavano nello spiazzo antistante per mezzo del “roccolo”, una particolare rete che veniva lanciata dalla torretta stessa. Data la posizione e la vista lo chiamarono “Callisto”. Callisto deriva da greco “Kalistos”, la forma superlativa dell’aggettivo “kalos”, che significa bello e quindi “Roccolo Bellissimo”.
Inizia così l'attività partendo da un piccolo vigneto con gli uvaggi tipici: corvina, corvinone, rondinella, molinara, le uvi madri del Valpolicella e dell’Amarone. Nel corso degli anni l’azienda si allarga, con l'acquisto di altri terreni e l'aggiunta di nuovi vigneti. Oggi a Parona, l’Azienda Agricola Roccolo Callisto è una tenuta di quattordici ettari tra bosco, oliveto e 5,5 ettari di vigneti, un autentico paradiso sulla collina.
A Claudio è rimasto però il legame con la terra d’origine, e così qualche anno fa acquista 9 ettari tra olivi, ciliegi e 5,5 ettari di vigneti a Vendri, una piccola contrada, vicina a Quinto di Valpantena, “il natio suol”.
I terreni della Valpantena sono diversi da quelli della Valpolicella e di conseguenza i vini che si ottengono nei vigneti di Vendri possiedono caratteristiche organolettiche specifiche che li contraddistinguono nettamente dai vini ottenuti con le uve di Parona. Poiché la cantina crede fermamente nell’offerta di vini tipici, figli del loro terroir, decide di tenere distinte le due produzioni durante la vinificazione.
Infine, nella logica del vero rispetto della natura e dell’ambiente, la cantina sta per concludere il percorso biologico e questa è la finalità del loro lavoro e impegno per il futuro.
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