Brasserie Orval

L’Abbazia di Notre-Dame d’Orval si trova nelle Ardenne, in Belgio, non lontano dal confine francese, alla stessa distanza (10 km) da Florenville (Belgio) e Montmédy (Francia).

La storia di Orval inizia nel lontanissimo 1070 quando dei monaci Benedettini Calabresi partirono dal proprio convento decisi a lasciare l’Italia per rigenerare la propria vocazione monastica. All’arrivo in Germania li attende l’Arcivescovo di Trier che gli consiglia di cercare una nuova sistemazione nelle Ardenne, all’epoca suo territorio diocesano. Il devoto Conte Arnoldo II di Chiny, grande signore e possidente del feudo di cui faceva parte Orval, gli offre appezzamenti di terra di sua proprietà.

Sembra che il nome Orval fu ispirato a Matilde di Canossa: famoso personaggio storico, che nel visitare i lavori della costruzione dell’abbazia, immerse le mani nelle fresche acque di una sorgente che sgorgava all’interno delle mura del monastero (l’attuale fontana Matilde), in un attimo l’anello nuziale le scivolò dal dito e cadde nelle acque. Matilde dispiaciuta pregò la Vergine Maria di farglielo riavere, e allora immediatamente una trota emerse dalla fonte portando in bocca l’anello. Stupita da quanto accaduto la contessa esclamò: "Questo luogo è veramente la valle dell’oro!"; "Aurea vallis" in francese "val d’Or" che col tempo varia in Orval. Di questo episodio si trova traccia nel logo della birreria che fu registrato nel 1934, il quale raffigura proprio una trota con l’anello in bocca!

Iniziarono così i lunghi lavori per la costruzione dell’abbazia, nel 1124 Henri de Winton, vescovo di Verdun, consacra la Chiesa di Orval. Affiliatasi all’Ordine dei Cistercensi, l’abbazia si espande, tanto che nel 1723 conta ben 130 membri e diventa "la più numerosa dell’Impero" ed anche la più produttiva grazie alla fonderia in esso. Dalla fine del XVII secolo alla metà del XVIII le fonderie di Orval sono in assoluto le più importanti d’Europa; purtroppo però, con lo scoppio della Rivoluzione Francese (1789 - 1793) le truppe del generale Loyson saccheggiarono e bruciarono il Monastero, radendolo al suolo. Dopo 150 anni, nel 1927 ad Orval arrivano dalla Francia e dall’Olanda un gruppo di monaci cistercensi; l’8 settembre del 1948 Orval rinasce dalle proprie rovine, ancora in parte visibili accanto all’attuale bellissimo complesso monastico, progetto dell’architetto Henry Vaes (autore anche della bottiglia e del bicchiere di Orval).

Notizie sicure dell’esistenza di una birreria ad Orval risalgono al 1628, ma probabilmente c’è sempre stata una birreria all’interno del monastero. L’attuale fabbrica di birra, assomiglia ad una cappella, e venne costruita nel 1931. Ad oggi i proventi derivanti dalla fabbrica vengono distribuiti dalla comunità monastica ad organizzazioni sociali locali e caritatevoli, poiché ad Orval si autogestiscono economicamente con la produzione di pane, formaggio, miele e confetture.

I monaci hanno il permesso di bere birra Orval solamente 2 volte all’anno: per il resto dell’anno consumano la Petit Orval (od Orval Vert) con 3,5°, una Orval classica allungata con acqua per abbassarne la gradazione. La totale produzione annuale si aggira all’incirca sui 45.000 hl. (535 barili a settimana), dieci volte di più della produzione di Westvleteren.

ALTRE INFORMAZIONI

Regione

Ardenne (Belgio)

Anno fondazione

Ettari vitati

Produzione annua

bt

Uve di proprietà

%

Enologo

Indirizzo

J8QX+CV Florenville, Belgio



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