Cantina Buccia Nera

Alla fine dell’800 inizia la storia enologica della famiglia Mancini con la costruzione della prima cantina a San Paolo, nel cuore della Toscana, nel podere la Filandra vengono impiantati i primi vigneti. Nel corso degli anni l’azienda si è allargata acquistando per primo le tenute di Campriano e successivamente quella di Muciafora.

Già dal 1926 la famiglia inizia a produrre Chianti DOC impegnandosi per un buon risultato, con l’ausilio di sole vasche di cemento per la vinificazione.
Negli anni '70, alla conduzione dell’azienda subentrano Amadio Mancini e la moglie Patrizia che apportano modifiche di ammodernamento migliorando le tecniche di produzione e di coltivazione. In quegli anni nei vigneti vengono impiantati nuovi vitigni ed ettari di terreni vengono piantumati con nuove piantine di olivi.

Nel 2002 viene ufficialmente certificata la conduzione biologica dell’intera azienda, e in contemporanea viene costruita una nuova e più grande cantina, con una struttura più funzionale dove è possibile unire innovazione e tradizione. Per essere al passo con i tempi l’azienda ha acquistato macchinari all’avanguardia per la lavorazione delle uve e la pressatura delle vinacce e installato serbatoi in acciaio inox a temperatura controllata con sistema di riempimento sotto azoto utilizzati nella fase di vinificazione e stoccaggio.

I 50 ettari di vigneti sono distribuiti su terreni differentisia di zona che di componenti, tra Campriano e le colline dell’aretino, dove le percentuali di sabbia, limo e argilla cambiano, ma comunque sono zone tutte ben arieggiate, leggermente calcaree e ricche di scheletro.

Il vitigno che prevale è il Sangiovese, ma si coltivano anche piccole quantità di: Syrah, Cabernet Sauvignon, Merlot, Malvasia nera, Alicante, Ciliegiolo, Canaiolo, Trebbiano toscano, Malvasia del Chianti, Chardonnay e Grechetto. Nel sottotetto della cantina, al primo piano, dove si trova beneficio dell’escursione termica c’è una zona dedicata alla produzione del Vin Santo, qui i piccoli caratelli riposano per 5 anni.

L’impiego di lieviti autoctoni inducono spontaneamente la fermentazione alcolica e malolattica, solo con l’ausilio della temperatura e del pied de cuve (starter di fermentazione di lieviti indigeni) tra una vasca e l’altra. Questo fa produrre un vino con carattere e unicità. I vini rossi da invecchiamento selezionati, vengono affinati in botti di rovere francese da 30 hl.

Oggi ad ereditare l’azienda ed a gestirla sono le figlie di Amadio, Roberta, Alessia e Anastasia Mancini, che si avvalgono della collaborazione dell’enologo Dottor Sandro Galli, che cura la produzione del vino dalla vigna alla cantina.