Sistemi di allevamento della vite

Sistemi di allevamento della vite

Apr 15, 2022

1 commento

Ilaria Rosa

Prima di iniziare a parlare dei sistemi di allevamento della vite, partiamo a conoscere meglio il chicco dell'uva e la sua composizione. La BUCCIA è la parte esterna dell'acino, anche detta esocarpo o fiocine; essa può essere di colore bianco/giallo o nero/rosso, ed è ricca di sostanze aromatiche e coloranti, tra cui i tannini. E' grazie ad essi, che durante la macerazione, tenuti a contatto con il succo si favorisce l'estrazione delle sostanze contenute, che andranno poi a definire colore e parte degli aromi del vino. Altra importante funzione della buccia è trattenere i lieviti coinvolti nella fermentazione.

La parte più importante per noi, è la POLPA, essa è soprattutto ricca di acqua e contiene moltissime sostanze tra cui le principali sono: zuccheri, tannini, sali minerali, acidi, vitamine e sostante aromatiche. Per merito di queste sostanze si determinano le principali caratteristiche organolettiche di un vino.

Troviamo poi i VINACCIOLI, ovvero i semini posti al centro dell'uva, che possono essere 4 come meno fino ad un minimo di 1. Essi sono ricoperti di cellule (endocarpo) e, come le bucce, sono ricchi di tannini e sono coinvolti nel processo di vinificazione. Per non eccedere nella concentrazione tannica, ed estrarre solo la parte delle sostanze utili, essi vanno progressivamente eliminati prima che la vinificazione abbia inizio.

Struttura dell'acino

L'acino rappresenta il frutto della vite, ed il prodotto che si ottiene dalla sua spremitura si chiama mosto e può essere ricavato pigiando l'uva con o senza raspi. Attraverso la pigiatura o la torchiatura, si ottiene un succo di gradazione naturale che non supera l'8% di volume.

Già nel 7000 a.C. si scoprirono tracce di viticoltura tra la zona montuosa del Caucaso e i paesi del Nord Africa, come ad esempio in Egitto; ma è probabile che fosse coltivata da molto prima. Si rilevarono testimonianze di quelle che erano a quei tempi, antiche bevande riconducibili all'antenato del vino; ma per avere un vero e proprio vigneto europeo, bisognerà aspettare i primi del '900.

Nei secoli precedenti, calamità e parassiti come la fillossera distrussero gran parte dei vigneti di tutto il continente europeo, creando non poca preoccupazione tra i vignaioli che si ritrovarono con nulla in mano. 

Fillossera

A salvare la situazione, fu la vite americana, utilizzata come portainnesto poiché immune alla fillossera.

Portainnesto vite americana

Dopo questo brevissimo cenno storico, passiamo ad analizzare la collocazione e la conformazione ideale del terreno per la coltivazione della vite. Partiamo con l'analisi del terreno; le caratteristiche migliori che richiede sono: essere a medio impasto con ph variabile tra 6,5 e 7,5; essere sufficientemente distante dagli estremi del pianeta, rappresentati dal Polo sud e Polo Nord, come anche dall’Equatore; e la scelta di terreni collinari per evitare ristagni di acqua. Il vitigno deve inoltre essere ben esposto al sole per una giusta maturazione. Dopo aver scelto la collocazione migliore, il terreno deve essere ben triturato e ammorbidito a fondo; di conseguenza si metteranno a dimora le barbatelle.

Una volta ottenuto il vigneto, il viticoltore dovrà stabilire il sistema di allevamento in base alla vite impiantata, alla pendenza del terreno e al prodotto che si vuole ottenere. Per sistemi di allevamento si intendono le strutture di sostegno alla vite, oltre cha agli schemi di potature, utili per ridurre e condizionare la crescita vegetativa del fogliame e dei germogli. 

La vigna richiede una cura particolare perché possa produrre vini di buona qualità; nel corso degli anni infatti, le forme di allevamento della vite sono state selezionate e migliorate fino ad ottenere maggiore quantità e qualità dell'uva. La vite fruttifera esclusivamente sui tralci dell'anno, preferibilmente emessi da gemme dell'anno precedente.

Tra i sistemi di allevamento più diffusi troviamo:

GUYOT 

E' un metodo che si basa su tre fasi:

1. PASSATO fase durante la quale si eliminano i tralci che hanno fruttificato la stagione precedente

2. PRESENTE ovvero l'insieme di vegetazione sulla quale si dovrà effettuare la potatura

3. FUTURO fase che permette di preparare la pianta per l'anno a venire

Alla fine si eliminerà tutta la vegetazione tranne un tralcio di un anno (capo a frutto) e un piccolo sperone di dimensioni ridotte, con due o tre gemme.

Sistema a guyot

ARCHETTO

E' una variante di Guyot in cui il capo a frutto viene rinnovato annualmente con la potatura di produzione.

Sistema ad archetto

PERGOLA

Un metodo impiegato per l'allevamento delle viti in zone collinari delle regioni settentrionali, e tradizionalmente per la varietà di uve più richieste poiché facilita la gestione meccanizzata delle piante, permettendo così di ottenere grandi quantità di prodotto. La vegetazione si estende su un piano obliquo inclinato.

Sistema a pergola

ALBERELLO

E' un tipo di allevamento atto a sviluppare una vegetazione ridotta, in modo da adattare il vigneto alle condizioni sfavorevoli del suolo e alla forte ventosità. E' un sistema che non necessita di impalcatura di sostegno, più diffuso nell'Italia meridionale ed anche in Sicilia.

Sistema ad alberello

CORDONE SPERONATO

Questa forma di allevamento è adatta a vigneti basati sulla totale meccanizzazione, atti ad una grossa produzione di vino. Essa prevede la presenza sulla pianta di una o due branche con quattro speroni distanziati, per poi rinnovarli anno per anno.

 Sistema a cordone speronato

 

Qualunque sia la tipologia di terreno e il relativo sistema di allevamento prescelto sulla base della conformazione territoriale, il vino prodotto sarà certamente contraddistinto da qualità e sapori eccezionali, ognuno dei quali rispecchierà al sorso caratteristiche da scoprire uniche.

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Il vino è un liquido vivente che non contiene conservanti. Il suo ciclo di vita comprende giovinezza, maturità, vecchiaia e morte. Se non trattata con ragionevole rispetto si ammala e muore.                    (Julia Child)

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1 commento

  • Adriano

    Interessante e ben spiegato


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