Il rum è un’acquavite ottenuta dalla distillazione del succo della canna da zucchero, o dalla melassa che è lo scarto della lavorazione della stessa canna.
La sua storia ha origini antichissime, parliamo infatti di 6000 a.C., a quel tempo in Cina e in India le bevande fermentate ricavate dal succo della canna da zucchero erano sotto forma di melassa da degustare. Alessandro Magno nel 325 a.C. portò la canna da zucchero dalla Nuova Guinea in Asia minore. Nel quarto secolo d.C. in India, dalle popolazioni locali, si arrivano a produrre le prime bevande alcoliche molto simili al Rum, il brum. Anche Marco Polo durante il suo viaggio passò dall’Asia, e parlò di un ottimo vino di zucchero che producevano in Malesia.
La prima distilleria che si può definire simile a quelle attuali sembra sia nata a Londra nel XV secolo, da canna da zucchero indiana; dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo, si incominciò ad utilizzare anche quella americana. Il consumo di Rum prende piede nei Caraibi, dove è diffuso come bevanda con cui si dissetavano i marinai, gli schiavi e i coloni. Esisteva anche una bevanda che consumavano gli stessi coltivatori di canna da zucchero, la sua produzione cresce notevolmente grazie al lavoro degli schiavi che lavorano nelle colonie, per un gran risultato quasi industriale a costo zero; furono loro che pensarono di distillare il sottoprodotto della lavorazione della canna per fare alcolici.
La prima tipologia di acquavite prodotta era molto grezza, con una gradazione alcolica molto alta, quasi imbevibile, viste la spropositata concentrazione zuccherina della melassa. La canna da zucchero dopo essere stata piantata viene lasciata crescere per un anno e mezzo; successivamente dopo la raccolta viene portata al mulino, qui delle ruote di pietra o di metallo estraggono il succo schiacciandola. Il liquido raccolto si fa fermentare e il mosto chiamato “vesou“ si distilla in alambicchi di rame, si tolgono le impurità eliminando testa e coda. Il prodotto ottenuto viene fatto affinare in botti di legno secondo la ricetta seguita dai singoli produttori, il rum ottenuto con questo procedimento è quello chiamato “agricolo“.
Il succo utilizzato per la produzione dello zucchero viene fatto bollire in grossi paioli di rame fino a che la parte liquida non è evaporata, la parte rimanente e una massa melmosa zuccherina quasi solidificata, che viene poi raffinata e trasformata in zucchero. Lo scarto della raffinazione è la melassa, una soluzione acquosa con una concentrazione di saccarosio tra il 20/30%, ma che non può più essere cristallizzato. Per recuperare questo scarto più economico, viene allungato con acqua e fatto fermentare con lieviti chimici, e poi distillato per ricavare il Rum industriale. Il rum cubano “Havana“ prodotto con la melassa, è uno dei pochi che usa solo una serie di lieviti indigeni, e per cercare di dare lo stesso sapore a tutte le partite prodotte, viene stoccato e miscelato prima dell’ imbottigliamento.
Il mondo di questo distillato è molto ampio, ed è strettamente legato alla storia dei Caraibi e del Sud America, ma non è solo riconducibile ai pirati che cercavano tesori e bevevano rum, era infatti anche un modo per tenere tranquilli gli uomini delle colonie che coltivavano la canna da zucchero.
Anche al nord nelle colonie inglesi prima che il Whiskey Bourbon prendesse nettamente il sopravvento si beveva Rum, anche perché sarebbe stato una cosa da folli buttare tutta quella melassa.
Il distillato di allora era lontano da quello odierno, si dice infatti che fosse un liquido forte, aggressivo e quasi tossico. Quello moderno si distingue in base al territorio e non solo come gusto, ma anche dal nome. Troviamo:
- il Rum, dalle colonie inglesi
- il Rhum, dalle colonie francesi
- il Ron, da quelle spagnole.
Il Rum può essere forte e sgarbato, ma molto carnoso e concreto; è di colore scuro e più speziato. I Rhum agricoli della Martinica sono intensi, bianchi e floreali, ma anche sottili, pungenti e ricchi di note complesse con sapori tropicali. Il Ron cubano ha il gusto morbido ed è il più leggero, viene filtrato e chiarificato; è ottimo per fare cocktail con lime e succhi di frutta perché il suo sapore non è mai troppo invadente.
Storie, racconti e leggende, hanno contribuito a rendere famoso il Rum, si dice che dell’ammiraglio Nelson ne furono conservate le spoglie in un barile di Rum sulla nave, questo avrebbe permesso al corpo di raggiungere la terra il più integro possibile per una degna sepoltura. Ma i marinai, costantemente tentati dal liquore nella botte, decisero di praticare un foro per berne una piccola parte, ma purtroppo giorno dopo giorno bevvero l’intero contenuto. Il Rum “sangue di Nelson“ prese il nome da questa curiosa leggenda.
Di questa fantastica bevanda ne esistono tante tipologie tutte da assaporare e degustare.