La sequenza dei vini in tavola e la loro conservazione una volta aperti

La sequenza dei vini in tavola e la loro conservazione una volta aperti

Apr 27, 2022

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Ilaria Rosa

Rispettando l’importante aspetto dell’abbinamento ideale e consigliato vino-cibo da servire in tavola, è altrettanto considerevole seguire la regola della sequenza di servizio dei vini. La successione dei vini durante un pasto, ha lo scopo di offrire e garantire appagamento al piacere dei sensi, assicurandogli un vero e proprio "percorso" in crescendo.

Pertanto, vi suggeriamo di iniziare sempre la vostra degustazione con dei vini più giovani e leggeri, per proseguire con tipologie invecchiate e robuste. I vini bianchi precederanno i rossi; i più freschi dovranno essere serviti prima rispetto a quelli che prevedono una temperatura di servizio superiore; i vini secchi prima di quelli abboccati o dolci, e i più "semplici" prima di quelli più complessi e importanti. I vini aromatici ma comunque più leggeri dovranno anticipare quelli molto strutturati, ed infine i meno alcolici precederanno quelli con una gradazione più alta (a meno che non si tratti di vini molto strutturati). In linea di massima è questo l’ordine corretto per una perfetta degustazione enologica. Dall’antipasto al dolce, vediamo ora un esempio di menù tipo con i relativi abbinamenti cibo-vino ideali.





Con un antipasto a base di prosciutto crudo, salumi misti e insaccati, è bene ricorrere ad un rosato leggero o sapido, oppure un vino rosso giovane brioso. Ad un risotto alla salsiccia sarà indicato un rosso giovane frizzante. Da servire assieme ad un arrosto di vitello, ben si addice un rosso giovane leggero; mentre ad un ricco secondo di carne rossa alla griglia, un vino rosso vigoroso a medio invecchiamento.
Arrivati al dolce, scegliamo la versatile e tanto gradita crostata alla frutta; ad essa gli accostamenti possibili sono molteplici, e vanno da un bianco o un rosso semi-secco o dolce, oppure aromatico, ma anche fruttato, o persino spumante.
Un rosso abboccato o passiti liquorosi saranno poi i perfetti chiudi pasto, eccellenti da servire abbinati a della frutta secca ma ottimi da sorseggiare anche da soli.




Certamente nell'ambito domestico non è consuetudine e piuttosto complesso, oltre che dispendioso, portare a tavola assieme ad ogni pietanza il relativo vino in abbinamento. Tuttavia, qualora per qualunque motivo/occasione vogliate farlo ma vi risulti poi difficile finire la bottiglia, vogliamo indicarvi alcuni metodi per poter godere in un secondo momento, al meglio, degli avanzi; vedrete che ve li gusterete come se fossero appena stappati, con tutti i suoi aromi e profumi iniziali. Normalmente un vino aperto si conserva per due o tre giorni, anche se richiuso con il suo tappo originale o con uno di plastica. Tra i sistemi di chiusura alternativi, troviamo al vertice della classica dei metodi più efficaci di mescita, il Coravin, brevettato negli Stati Uniti; questo strumento è dotato di un ago sottilissimo e di un piccolo contenitore con gas Argon. Mentre con l’ago si trapasserà il tappo di sughero che permetterà la spillatura del vino, allo stesso tempo il gas penetrerà all’interno della bottiglia, sostituendo il liquido sottratto. Questo scambio impedisce all’ossigeno di entrare a contatto con il vino ed ossidarlo. Dopo l’estrazione dell’ago, il tappo si ricompatta come se non fosse mai stato trapassato. Con Coravin, gli eno-appassionati, si possono permettere di degustare in qualsiasi momento i propri vini preferiti, e a distanza di mesi potranno verificare l’evolversi della bottiglia. Visto l'importo considerevole per l’acquisto, ciascuno valuterà se l’effettivo utilizzo ne vale la spesa.




Un altro sistema, certamente più abbordabile e alla portata di tutti, e allo stesso tempo efficace, è la pompetta per l’estrazione dell’ossigeno dalla bottiglia aperta. Questo sistema, è dotato di tappi speciali in silicone con valvola, che una volta applicati e aspirati, bloccheranno l’aria in entrata con un buon risultato.




Altra valida alternativa adottabile per conservare al meglio un vino aperto, consiste nel travasare lo stesso in bottigliette a misura di liquido, in modo che queste rimangano colme e con poco ossigeno.




Fattori importanti che incidono sulla corretta conservazione della bottiglia aperta, sono anche la temperatura e la luce solare o artificiale. I vini bianchi e gli spumanti in generale, andranno riposti in frigorifero richiusi con l’apposito tappo. Se non si dispone di una cantina fresca e buia, i luoghi più indicati e adeguati, anche i vini rossi una volta aperti, dovranno essere conservati in frigorifero avendo cura però di toglierli mezz’ora prima del consumo per riportarli alla loro giusta temperatura.


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