Storia e caratteristiche dell'Aglianico.

Storia e caratteristiche dell'Aglianico.

Oct 11, 2022

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Ilaria Rosa | Bottle of Italy

L’Aglianico è un vitigno a bacca rossa di grande pregio coltivato nelle regioni del sud Italia: Puglia, Molise, Basilicata e Campania. Si dice che discenda dal "Falerno" un vino leggendario, tuttavia non si conosce molto della sua provenienza; c'è chi sostiene essere di origini etrusche o greche, in passato era infatti chiamato Hellenico, e potrebbero averlo portato con se i coloni greci che fondarono Cuma. Plinio parlò della grande famiglia delle Aminea, originaria della Spagna, e potrebbe essere arrivato fino al regno di Napoli con gli Aragonesi. Quello che è certo, è che l’Aglianico è un vino rosso eccellente, di grande eleganza, particolarmente strutturato e corposo, e con i suoi marcati tannini è particolarmente adatto ad un invecchiamento sostenuto. Visto il grande carattere, la concentrazione zuccherina molto alta, la zona di origine e la grande propensione all’invecchiamento, la scelta potrebbe ricadere sul Falerno.

 

L’Aglianico è un vitigno di collina che predilige le aree vulcaniche, dove trova il suo habitat preferito; cresce meglio in colline ventilate, soffre il caldo eccessivo ma anche il freddo, ed ha bisogno di inverni miti. Le zone in cui troviamo più diffusa la sua presenza sono: il Vulture in Basilicata, il Taurasi in Irpinia, e il Taburno beneventano. Queste tipologie di vitigni autoctoni sono il massimo della qualità, tre denominazioni che vantano il marchio DOCG e vengono prodotte tra Basilicata e Campania, portano lo stesso nome e crescono sullo stesso tipo di terreno di origine vulcanica, seppur piuttosto differenti tra loro. 

L'Aglianico del Vulture viene prodotto in Basilicata, l’area dove prevale la coltivazione delle vigne è la zona del monte Vulture, un vulcano inattivo. Un vino ottenuto esclusivamente da uve provenienti da vitigno Aglianico che viene fatto invecchiare per un anno. Dopo circa 3 anni di affinamento questo eccellente vino rosso viene definito “vecchio", dopo cinque diventa invece “riserva”. Vi suggeriamo di provare dalla nostra selezione l'Aglianico del Vulture DOC - Nocte e l'Aglianico del Vulture DOCG - Divinus entrambi prodotti dalla cantina Terra dei Re.

Vediamo ora l'Aglianico di Taurasi (DOC dal 1970 e DOCG dal 1993) i cui vigneti vengono coltivati nell’Irpinia in provincia di Avellino, su terreni collinari e pedemontani ad un'altitudine compresa tra i 400 e i 700 m s.l.m. I terreni della zona sono ricchi di argilla e trattengono l’umidità, questo permette ai vigneti di resistere perfettamente ai periodi di siccità. Il vino viene prodotto dalla vinificazione delle bacche provenienti da vitigni di Aglianico (minimo 85%), lasciato invecchiare obbligatoriamente per un minimo di tre anni, di cui almeno un anno in botti di legno. Per il Taurasi "riserva" l’invecchiamento obbligato deve essere di almeno quattro anni, di cui almeno un anno e mezzo in botti di legno. Tra le nostre proposte vi consigliamo di assaggiare l'Aglianico Taurasi Aurelia DOCG di cantina Rocca del Principe e l'Aglianico Rosso DOCG - Taurasi Amato prodotto dalla cantina Mito.

Infine vediamo l'Aglianico del Taburno coltivato nella provincia di Benevento in particolare alle pendici del monte Taburno. Un vino prodotto in tre tipologie: Rosso, Rosso Riserva e Rosato, anche questo a partire da uve Aglianico (minimo 85%). Il rosso classico deve essere fatto invecchiare per almeno due anni, il rosso riserva deve farlo per la durata di circa tre anni, di cui almeno un anno in botti di legno e sei mesi in bottiglia. Da provare l'Aglianico del Beneventano IGT prodotto dalla cantina De Falco. 

L’Aglianico non è un vino da bere subito ma bisogna dargli del tempo, incomincia ad esprimere le sue grandi qualità dopo anni di invecchiamento (dai 3 ai 5 anni a seconda della tipologia), ed è dai 10 in su che dona il meglio di sé. L’affinamento viene effettuato in legno di quercia, ma alcune cantine usano anche la barrique per potenziarne i profumi. Un vino rosso rubino molto strutturato, estremamente corposo e persistente, tannico ed elegante; per questo non potrà mai essere un vino leggero anche se, con l’invecchiamento, l’acidità si attenua.

Il profumo e il gusto sono particolarmente caldi e intensi, avvolgenti e fruttati, si percepisce l’amarena, la ciliegia e i frutti rossi, amalgamati con aromi speziati di pepe nero, radici di liquirizia e rabarbaro. Per i più pazienti, l’Aglianico è un vino che sa dare emozioni uniche, di estrema eleganza evoluta col tempo, satura di profumi enormemente complessi, terziari ed eterei, sempre accompagnati da tannini potenti. Un’eccellenza con una grande grinta in cui la componente alcolica è di grande spessore, raramente si potrà bere un Aglianico "leggero". Con questi tannini importanti è sicuramente un vino carnivoro, perfetto da abbinare a grigliate di carne, pollo allo spiedo o al curry, oltre ad essere superbo con lasagne al forno.


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  • Riccardo Russo

    , giorni 10 maggio 11 e 12 sarò in visita ad Avellino per approfondire questa meraviglia


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