Sulle irte colline del Roero da sempre si coltiva il Nebbiolo. Da questo nobile vitigno piemontese, grazie ai terreni argillo-sabbiosi più soffici di quelli di Langa, nascono vini ricchi di profumi primari con strutture ampie, ma non ingombranti, e tannini gentili e vellutati. Ne nascono Nebbioli di grande eleganza supportata da un’ottima ricchezza di corpo, che si lasciano apprezzare presto nonostante il potenziale di invecchiamento sia comunque notevole.

Questo vigneto ha un terreno molto ricco di sabbia, e le conchiglie fossili che affiorano dal terreno testimoniano la presenza del mare che ricopriva la zona milioni di anni fa. La raccolta delle uve avviene a metà ottobre, la fermentazione è tradizionale con lunghi periodi di contatto tra le bucce e il mosto per favorire il massimo dell’estrazione possibile; effettuata la  svinatura, inizia il periodo di affinamento in piccoli contenitori di rovere francese per un periodo di circa 18 mesi e successivamente si procede alla maturazione in bottiglia.

Al calice si presenta con un colore brillante rosso rubino. Al naso è raffinato e aristocratico, con un lento sviluppo degli aromi che sbocciano su note fruttate di lampone e fragola, e successivamente sentori di spezie e di liquirizia. L’ingresso al palato è piuttosto marcato e cupo, a cui fa seguito un’ottima progressione tannica, prima ruvida, poi sempre più morbida, che termina in un finale lungo e raffinato.

Un rosso di pregio che con la raffinatezza dei tannini ne fa il compagno ideale di fiorentine alla griglia, oltre che a primi piatti con sugo di carne. Il suo naturale equilibrio tra corpo e tannicità, che lo rende pienamente apprezzabile sin dal suo secondo anno senza dover aspettare lunghi affinamenti in bottiglia, raggiunge la sua massima espressione qualitativa dopo un periodo di invecchiamento medio lungo, che può superare tranquillamente i 15 anni.

Informazioni tecniche

La Cantina: Monchiero Carbone