Grappa: origine ed evoluzione di un'eccellenza italiana.

Grappa: origine ed evoluzione di un'eccellenza italiana.

May 22, 2022

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Ilaria Rosa

La parola “grappa” deriva dal latino medievale “grappolus” termine con il quale veniva inteso il grappolo d’uva. Non è possibile stabilire una data precisa che possa sancire anche solo la nascita di un rudimentale distillato di vinacce; una prima svolta fu segnata tra l'800 e il '900 quando il grande medico, alchimista e filosofo Persiano Rhazes progettò varie parti degli apparecchi di distillazione, tra cui uno di questi fu l’alambicco. In seguito, il più famoso scienziato dell’Islam, Avicenna descrisse nella disciplina chimica il sistema di distillazione a vapore, tecnica poi utilizzata per la produzione di alcool e oli essenziali.

La tradizione alchemica araba fu tramandata alla scienza medievale europea; fu l’Istituto Superiore delle Scienze Salernitano a regolamentare le tecniche per la produzione dell’acquavite, ma solo ad uso medicinale. La preziosa tecnica si diffuse in fretta in special modo nei monasteri, dove il dottor Alberto Magno (1193-1280) in alcuni dei suoi scritti parlò di un’acqua leggerissima, ottenuta dal vino, in grado di galleggiare sull’olio di oliva (un’aqua ardens).
Anche nel codice Vaticano Consilia del 1276 si trovano citazioni dettagliate della doppia distillazione del vino per produrre acquavite (Taddeo Alderotti di Firenze 1215-1302). E' dunque possibile far risalire la nascita della grappa nel periodo a cavallo tra il 1300 e il 1400 quando venne applicato agli alambicchi il primo sistema di refrigerazione ad acqua.
La popolarità del distillato di vinacce arrivò tuttavia con Giovanni Michele Savonarola (Padova 1385 - Ferrara 1468); egli fu un grande medico, umanista e scienziato Italiano che nel suo scritto il “De Conficienda Aqua Vitae" progettò e analizzò dettagliatamente un vero processo industriale per la distillazione. Con questo progetto favorì il commercio veneto dell’acquavite di vinacce già fiorente, con esportazioni di acquavite di vino in Germania e in Oriente, dove era altamente utilizzata per combattere la peste e la gotta.
Alla base di questo distillato troviamo secoli di storia e attività contadine dove la grappa era fondamentale per l’economia delle famiglie povere di campagna. Inizialmente era destinata ai meno abbienti, alle classi più povere, essendo un liquido grezzo per nulla raffinato, forte e sgradevole; serviva a non sentire la fame, il freddo e la paura. Era un prodotto derivato dagli scarti ottenuti dalla produzione dei vini destinati ai più benestanti, ai nobili (i raspi, le bucce, e i semi dell’uva fermentata e spremuta).
Nuovi studi approfonditi sulla vinaccia come fonte di alcool furono in seguito effettuati da due Gesuiti, il Tedesco Athanasius Kircher (Geisa 1602 - Roma 1680), e il suo allievo Francesco Lana de Terzi (Brescia 1631 - Brescia 1687).
Nel 1700 vengono costruite le prime colonne di distillazione specifiche per vinacce che renderanno la produzione più economica. Nel 1870 viene applicata l’imposta sulla fabbricazione degli spiriti, mentre sarà nel 1888 che verrà permessa la distillazione famigliare per una produzione massima di 50 litri annui.
Il termine grappa, già in uso da molto tempo nel linguaggio comune, entra nel vocabolario Italiano agli inizi del 1900. Verso la prima metà del '900 un giovanissimo garzone di bottega trentino di nome Tullio Zadra, lavorò per un importante calderaio di Calliano e rimase per molto tempo sotto padrone. Essendo molto appassionato di meccanica, decise in seguito di mettersi in proprio, e costruì degli speciali alambicchi per la distillazione discontinua a bagnomaria con colonne di rettifica a piatti. Impianti speciali tutti rigorosamente in rame che rivoluzionarono il settore cambiando per sempre il mondo della grappa.
Quest'ultima, durante la Grande Guerra, veniva fornita agli alpini allo scopo di dar loro la forza e il coraggio di affrontare il conflitto nelle sue innumerevoli difficoltà. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la società Italiana cambiò il suo stile di vita; l’acquavite prodotta con vinacce di scarto anche conosciuta come l’alcol di contrabbando o il distillato di coraggio e conforto per i soldati al fronte, diventa meno aggressiva e più bevibile. E' dunque trascorso tanto tempo da quando la grappa, specialmente in Friuli e nel Trentino, era contraddistinta da un carattere forte, alpino, montanaro e rustico.
Oggi il mastro distillatore porta avanti i valori della tradizione al fine di creare veri capolavori, capaci di sedurre i consumatori più attenti. Un metodo attraverso il quale con sapienza sapranno separare, o "tagliare", il prezioso “cuore", dalla “testa“ alla “coda“.
Attualmente la grappa prodotta è un distillato morbido, meno aggressivo, aromatico e/o invecchiato. Per la legge comunitaria del 2008 il termine “grappa“ è una denominazione geografica protetta e può essere così chiamata solo l’acquavite di vinacce ricavate da uve prodotte, vinificate e distillate esclusivamente in Italia o nella Svizzera Italiana.
Ogni territorio produce grappe secondo la sua tradizione e cultura; ciò rende ogni grappa diversa dall’altra, offrendo al degustatore la possibilità di esplorare una grande varietà del distillato italiano per eccellenza.
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