Quale vino abbinare al tartufo.

Quale vino abbinare al tartufo.

Oct 19, 2022

0 commenti

Ilaria Rosa | Bottle of Italy

Il tartufo ha origini antichissime, sembra infatti che fosse già conosciuto 4000 anni fa; alcuni studiosi ritengono che questo prezioso prodotto della terra fosse consumato al tempo dei Sumeri e dei Babilonesi (IV-II millennio a.C.). Si dice che gli antichi Sumeri lo utilizzassero mescolato ad altri vegetali come orzo, ceci, lenticchie e senape, mentre gli antichi Ateniesi lo apprezzassero così tanto da conferire la cittadinanza ai figli di Cherippo per aver ideato una nuova ricetta col profumato tubero. Anche per gli antichi romani era un ingrediente molto amato, essi ne copiarono l’uso in cucina dagli Etruschi. Innumerevoli storie e leggende si rincorsero per stabilire le origini del tartufo, la prima testimonianza in Europa fu diffusa da Plinio il Vecchio (23-79 d.c.) nella "Naturalis Historia". Mentre secondo il poeta Giovenale fu Giove a scagliare un fulmine contro la base del tronco di una quercia creando così il raro "fungo ipogeo", e vista la famosa attività sessuale del Dio il tartufo venne definito "cibo degli dei" e considerato estremamente afrodisiaco. 


Sembra però che il tartufo di allora non fosse lo stesso prodotto che oggi conosciamo ma la "Terfezia Leanis" (Terfezia Arenaria) o specie simili, che abbondavano specialmente in Africa Settentrionale ed in Asia Occidentale. Questa tipologia era più scadente, poteva raggiungere il peso di 3-4 kg, ma era ugualmente apprezzata anche perché a quei tempi i tuberi di origine americana (patata e tapinambur) erano ancora sconosciuti. Anche quelli che arrivavano sulle tavole dei patrizi romani erano di scarsa qualità, ma il prezzo era salatissimo. Il tartufo sparì per tutto il Medioevo dalle mense frugali e rimase per molto tempo il cibo per soli tassi, maiali, cinghiali e topi. Durante il Rinascimento il gusto del tartufo nero conquistò ben presto un posto tra le pietanze più raffinate della buona tavola, spopolando nelle mense dei signori francesi tra il XIV ed il XV secolo.


Nello stesso periodo in Italia si stava scoprendo e affermando il fantastico tartufo bianco. I primi scritti riguardanti il raro tubero furono del medico Alfonso Ceccarelli, in Umbria nel 1564 (Opusculus de tuberi), e Andrea Casalpino che nominò il tartufo tra i funghi. Nel 1600 in Piemonte per sentirsi più "importanti" imitando i nobili francesi si incominciò a farne un uso esagerato; nel '700 il prelibato tartufo piemontese era altamente apprezzato presso tutte le Corti europee, nei grandi palazzi si organizzavano raccolte collettive per allietare gli ospiti e gli ambasciatori stranieri in visita a Torino. Anche i sovrani italiani Vittorio Amedeo II e Carlo Emanuele III si dilettavano ad allestire battute di raccolta in grande stile. Oggi il tartufo è sinonimo di grande eccellenza ed è apprezzato a livello mondiale, ogni anno migliaia di turisti e appassionati prendono parte ad eventi come la Fiera del tartufo di Alba.


Il tartufo è un ingrediente pregiato e molto apprezzato, proprio per questo è necessario valorizzarlo al meglio abbinandogli la tipologia di vino che più gli si addice. È importante tenere presente che la scelta dipende anche dal tipo di ingrediente abbinato al tartufo e dal tipo di tubero scelto poiché ognuno ha una diversa intensità di aromi e profumi. Indubbiamente il tartufo bianco è la tipologia più pregiata, principalmente viene utilizzato fresco, tagliato con l’apposita mandolina in fette sottili. Uno dei piatti che ne esaltano al meglio il sapore sono le uova, con questo binomio l’abbinamento consigliato sarà un vino bianco ricco e morbido come lo Chardonnay Les Cretes.


Con primi piatti di riso o tagliolini conditi con burro, è perfetto un buon calice di vino rosso, complesso, strutturato, con aromi particolari che ricordano il tartufo come l'ottimo Nebbiolo Cascina Corte.


Il tartufo estivo e quello nero pregiato sono altrettanto ottimi ma hanno un aroma decisamente meno intenso rispetto al bianco, per questo si utilizzano principalmente in cottura dove si amalgamano e si fondono perfettamente con gli ingredienti che compongono il piatto. Con i primi piatti si abbinano perfettamente vini bianchi eleganti e profumati come il Pecorino Umani Ronchi oppure il Sauvignon Blanc Ploner. Per i secondi piatti di carne profumati al tartufo è indicato un vino rosso ben strutturato e leggermente invecchiato come il Montepulciano Rosso Conero San Lorenzo Umani Ronchi oppure il Sagrantino Montefalco di cantina Le Cimate.


Lascia un commento